Trova lavoro oltre la metà di chi frequenta un corso, succede in Toscana

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Dati positivi quelli elaborati dallIrpet sugli esiti occupazionali dei corsi di formazione professionale finanziati dalla Regione Toscana nel periodo 2014-20. Chi frequenta un corso di formazione, infatti, si avvia al lavoro nel 65 per cento dei casi. Si tratta di un livello del 20 per cento circa più alto rispetto a chi si avvale dei centri per l’impiego senza partecipare ad attività formative.

In particolare la Regione che ha fatto un bilancio nei giorni scorsi, sostiene le alleanze formative orizzontali cioè tra istituzioni scolastiche, organismi formativi e imprese e quelle verticali, in un’ottica di filiera, per i settori strategici del nostro territorio: agribusiness, carta, chimica e farmaceutica, Ict, marmo, meccanica, moda, nautica e logistica, turismo e cultura.

L’analisi dell’andamento economico e occupazionale delle imprese coinvolte in alleanze formative evidenzia migliori performance rispetto al complesso delle imprese toscane. Le imprese partner hanno accresciuto sia addetti (più 4,6 per cento) che fatturato (più 5,1 per cento), mentre le restanti imprese toscane hanno visto una diminuzione dei livelli occupazionali (meno 2,1 per cento) e una sostanziale stabilità del fatturato (più 0,7 per cento).

Complessivamente sono 8 mila i toscani che hanno avuto accesso ad una attività formativa. La maggioranza, 7.878 utenti, ha frequentato un percorso Its, Ifts o un corso gratuito di certificazione delle competenze o di qualifica professionale fra quelli selezionati mediante i bandi regionali. Una stretta minoranza, 491, ha scelto, utilizzando il voucher, un corso promosso dalle agenzie formative accreditate da Regione Toscana.

Da segnalare che l‘andamento degli indicatori Istat conferma i grandi progressi compiuti dalla Toscana nella lotta all’abbandono scolastico e all’inserimento sociale dei Neet. In pochi anni, le politiche regionali per il successo scolastico e formativo hanno collocato la Toscana in una dimensione europea, con indicatori allineati agli obiettivi europei per il 2020. Dal 2014 al 2018, la percentuale di giovani che abbandonano prematuramente gli studi è passata: in Toscana, dal 13,8 al 10,6 per cento; in Italia, dal 15 al 14,5 per cento; in Europa dall’11,2 al 10,6 per cento. Dal 2014 al 2018, la percentuale di giovani che non studiano e non lavorano è passata: in Toscana, dal 20,1 al 16,2 per cento, in Italia, dal 26,2 al 23,4 per cento, in Europa dall’15,3 al 12,9 per cento.