Pitti a Firenze, moda e regole anche a lavoro

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L’abito fa il monaco nei luoghi di lavoro? “Sì assolutamente”.

Parola di Ludovica Fagioli, titolare con la sorella Ginevra, del brand fiorentino Cartanii. Presentarsi con il biglietto da visita giusto in fatto di dresscode è assai importante. “Il primo elemento per fare buona impressione è evitare gli eccessi, per questo consiglierei prima di tutto cura, misura ed eleganza. Gli effetti speciali sono banditi. Lo stile classico è una sicurezza, sempre. Qualunque sia l’ambiente di lavoro che frequentiamo”.

Per non sbagliare nel dettaglio cosa consigli?

“In ufficio il blu vince sempre così come la camicia bianca purché pulita e ben stirata. Per le donne consiglio un tono in gradazione tra golfino e pantalone o gonna. Tayer e completi sono perfetti ma che non siano ingessati e seriosi. Gli accessori sicuramente sì per dare un tocco di carattere e mood alla semplicità del look”.

Cosa è assolutamente vietato?

“Da evitare in modo assoluto infradito, bermuda, minigonne, jeans e canotte.”

A proposito di calzature che consigli ci dai?

“Sdogano volentieri e in modo convinto le scarpe da ginnastica. Niente deroghe invece per tacchi alti e a spillo, sono assolutamente fuori luogo.

Invece per le ragazze e le signore benissimo usare tacchi di 5 o 7 centimetri, l’importante è che ingentiliscano la figura”.

Infine ti chiediamo un consiglio per chi è in odor di colloquio di lavoro.

“Misuratamente eleganti va benone. L’importante è scegliere un outfit capace di farci sentire liberi e a proprio agio. Insomma che l’abito non sia un pensiero!